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BEET365: La barbabietola tutto l'anno

La nostra proposta è di cambiare l'agronomia della coltura, cambiare il periodo della semina e anticipare il raccolto, sequestrando il carbonio.

La proposta è quella d fare una coltivazione Naturalmente Sostenibile:

  • diserbo minimo
  • basso uso di azoto
  • nessun insetticida
  • nessun fungicida

La strada per soddisfare la politica Europea del Green Deal.

Noi siamo pronti!

La nuova tecnica agronomica Sesvanderhave

Cicli 1 Cicli 2
L’agricoltura può cambiare il suo ruolo
Beet 365
: “Un’ulteriore carta per
contrastare il cambiamento climatico

Prof Marco Acutis - Professore ordinario di Agronomia
e Coltivazioni Erbacee - Università di Milano

Dicono di noi..

Da Terra e Vita - N. 33-2023 2 NOVEMBRE

Nuovi cicli colturali permettono di ampliare le possibilità sia per la filiera dello zucchero sia per quella del biogas

La versatilità dimostrata in campo dalla bieticoltura la proietta a pieno titolo nello scenario delle energie rinnovabili e dell’economia circolare, inserendola nell’elenco delle produzioni agricole elette, con doppia destinazione: food e no food. Temperature più elevate e tecniche agronomiche innovative rilanciano la coltivazione della barbabietola da zucchero. Da nord a sud, la coltivazione della barbabietola da zucchero si avvia verso nuovi sviluppi, nuove epoche di semina: le sperimentazioni condotte dalla Sesvanderhave assicurano cicli colturali per 365 giorni l’anno. Comincia così l’era denominata “Beet 365”.

Sesvanderhave ha introdotto nuove varietà adatte alla semina estiva, che garantiscono un prodotto pronto per la raccolta già la primavera successiva, e che in base ai test effettuati con successo, ha tutte le caratteristiche – peso della radice e grado polarimetrico – per soddisfare le esigenze dell’industria saccarifera, oltre a offrire sottoprodotti preziosi (foglie, colletti e polpa) per la produzione di energia verde, biogas e biometano.

Non solo semina primaverile

La coltivazione della barbabietola da zucchero a semina primaverile è stata messa a dura prova dalle bizzarrie del meteo. Sfida che è stata accolta dalle aziende sementiere, da agricoltori e agromeccanici, nella convinzione che la bieticoltura non possa, e non debba, fermarsi al passato. Sperimentazione che va avanti dal 2012 e ha portato a introdurre, passo dopo passo, nuovi cicli colturali, prima la semina autunnale poi quella estiva con raccolta in primavera, evidenziando così le caratteristiche più performanti della coltura, la versatilità e l’attitudine ad adattarsi al cambiamento climatico, offrendo ai produttori, e alle filiere attorno, opportunità impensabili fino a qualche anno fa.

L’obiettivo è collocare la bieticoltura in un periodo diverso di coltivazione per non esporla alle tradizionali avversità climatiche e fitosanitarie, per valorizzare al meglio la sua valenza agronomica e ambientale.

Articolo di: Barbara Bertuzzi

Andrea Barbetta

Sales Manager Italia